Appassionati di orologi o neofiti prima o poi tutti si sono trovati di fronte al dilemma tra movimento al quarzo o movimento meccanico nel momento della scelta di un segnatempo.
La tipologia di movimento di un orologio può essere di due tipi: al quarzo o manuale:
nel primo caso, un quarzo tagliato per generare una frequenza di 2 hertz alla quindicesima crea un movimento oscillatorio che riproduce la durata di un secondo; un circuito elettronico rimanda a un motorino elettrico l’impulso ogni volta che il numero di vibrazioni prodotte dal quarzo corrisponde a quello di un secondo, generando così il movimento delle lancette.
Gli orologi di tipo meccanico invece, si differenziano ulteriormente in due categorie: orologi a ricarica manuale e orologi a ricarica automatica. Gli orologi manuali necessitano di essere ricaricati, manualmente appunto, girando una rotella collegata alla molla di ricarica; è una operazione che va svolta spesso, quasi quotidianamente e che richiede quindi molta cura e passione per far sì che l’orologio rimanga sempre in orario.
La ricarica automatica invece viene alimentata attraverso il movimento naturale del polso: occorre quindi che l’orologio venga indossato con continuità per evitare che la carica si esaurisca.
Il tipo di scelta certamente influisce sulla categoria di orologio che vogliamo acquistare: quelli dotati di movimento meccanico sono oggetti di pregio, importanti e che richiedono maggiore cura; sono orologi ideali per essere regalati nel caso di occasioni speciali.
Un orologio con movimento al quarzo, benché venga considerato di una categoria inferiore, rappresenta una buona alternativa, se non altro perché richiede un budget più limitato. Si tratta di un orologio da indossare tutti i giorni o da utilizzare come muletto, riservandosi un modello di maggiore pregio per le occasioni più importanti.
Parlando di affidabilità, il movimento al quarzo garantisce maggiore precisione nel rilevamento del tempo, benché essendo alimentato con una batteria al litio ne richieda la sostituzione ogni volta che quest’ultima si esaurisce; il movimento meccanico invece non ha limitazioni di energia anche se proprio per la tipologia di ricarica, sia l’automatico che soprattuto il manuale, non garantiscono sempre una precisione al secondo.
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